Sabato, 11 Aprile 2020 12:19

Coronavirus, diario di una settimana di pedagogia alternativa nel Comune di Fiumicino per i bimbi da 0 a 6 anni

La Scuola tutta sta affrontando un problema enorme conseguente all’emergenza covid-19 che ha portato a una riformulazione dei rapporti sociali in tutti gli ambiti. A risentire in modo particolare della situazione del momento, è il mondo dell’infanzia.
All’inizio è sembrata una lunga vacanza, forse un prolungamento del carnevale. Si potevano guardare i cartoni del mattino o poltrire un po' più a lungo nel comodo letto di casa. Si poteva andare a fare una passeggiata con mamma e papà o con gli amati nonni! Si poteva godere di un tempo più rilassato – sperato e mai ottenuto - che la frequenza scolastica ed i ritmi lavorativi delle famiglie, spesso, stressano.
Poi la vacanza ha iniziato a trasformarsi... ed in poco tempo la vita dei nostri figli, e di tutti noi, è cambiata: ci siamo ritrovati a salutarci dalle finestre, ad abbracciare virtualmente i cari nonni, ad osservare lo sbocciare della primavera dai balconi sui quali fioriscono gli arcobaleni disegnati dai più piccoli. ANDRA’TUTTOBENE. Questo una specie di mantra che ha iniziato a circolare sul web, nelle chat, nei portoni e dai balconi.
Ed i genitori si sono reinventati educatori, maestri, compagni di giochi attraverso la creazione di attività di cucina, di giardinaggio, di collage e bricolage per i più grandi. Nonostante le difficoltà, hanno trovato il modo di dedicare più tempo ai propri figli, con ritmi e modalità proprie di ogni famiglia.
Questo aspetto va tenuto presente nella sua connotazione più positiva perchè può controbilanciare le assenze che i piccoli stanno vivendo. Ma può capitare che, in questa situazione di emergenza, i genitori sentano di non riuscire a star dietro a tutto!
E i bambini? In tutto questo sconvolgimento cosa è accaduto e sta accadendo nelle loro teste? Che cosa pensano e sentono i più piccoli, quelli che non hanno ancora sei anni, e che non essendo nella scuola dell’obbligo, non hanno quei programmi ministeriali da portare a termine attraverso la didattica a distanza? Sono proprio gli stessi che, trovandosi in uno stadio pre-astratto, non hanno ancora sviluppato la logica e la capacità di un pensiero ipotetico che consenta loro di comprendere il perché le scuole sono state chiuse all’improvviso senza la possibilità di salutare compagni e maestre.
Soprattutto per i piccoli utenti del nido e della scuola dell’infanzia questo periodo di isolamento forzato e necessario si configura come un tempo sospeso, in cui rischia di venir meno quell’aspetto di relazione con le figure di riferimento, fondamentale per la costruzione del personale vocabolario emotivo, che è obiettivo fondamentale dei servizi educativi che gestiamo. A questa età, inoltre, le sparizioni rischiano di creare angoscia e senso di colpa.
Per dare una risposta a questi interrogativi, abbiamo iniziato a ripensare al servizio scuola per i più piccoli: un servizio organizzato con le modalità ed i tempi propri del periodo che potesse essere di supporto ai piccoli utenti e alle loro famiglie... una sorta di filo che era necessario ricucire per mantenere un collegamento con ciò che il lockdown aveva interrotto!
Le educatrici e le insegnanti del Comune di Fiumicino non avevano, di certo, lasciato soli i genitori, mantenendo con loro contatti telefonici e via whatsapp attraverso i quali inviavano contenuti e proposte di attività come suggerimenti per impiegare il tempo coi loro piccoli, ma anche tracce fotografiche di ciò che i bambini avevano vissuto a scuola nei mesi precedenti, così da riconnettere ricordi ed emozioni.
Ma per ricreare quella fondamentale dimensione relazionale - tipica dei servizi educativi comunali - che rischiava di perdersi, trasmettendo alle famiglie il messaggio “noi ci siamo”, l’Amministrazione con l’Assessorato alla Scuola ha voluto strutturare un progetto di Didattica di legame, coordinato dal Coordinamento Pedagogico dell’ufficio Scuola, on line da lunedì 6 aprile. Attraverso una piattaforma che consente gratuitamente il collegamento simultaneo di tutti i bambini di ogni sezione o classe, le educatrici e insegnanti possono incontrare, in orari prestabili, i loro piccoli che accompagnati dai genitori svolgono attività e giochi simili a quelli che ormai facevano parte della routine quotidiana a scuola. In più, alle famiglie vengono offerti suggerimenti su attività che possono fare con i loro figli a casa.
Il progetto, avviato in via sperimentale, ma che già dal secondo giorno ha visto l’impegno da parte di tutto il personale educativo ad incrementare gli incontri per il grande successo che ha riscosso, è finalizzato ad organizzare una parte del tempo dei bambini sostenendo la rete di amicizie e relazioni, anche se attraverso canali diversi e innovativi che il periodo richiede. Lo scandire le routines per i piccoli dai 3 mesi ai 6 anni ritengo sia una fondamentale fonte di tranquillità per loro.
Per questo, soprattutto al nido, le educatrici stanno proponendo in videoconferenza l’appello cantato, il momento della lettura condivisa, ma anche i laboratori creativi che i bambini avevano iniziato ad apprezzare nei mesi scorsi!
Nella scuola dell’infanzia, invece, oltre a tutorial organizzati dalle insegnanti per la creazione di oggetti e lavoretti, i bambini stanno molto apprezzando i dettati grafici o la stesura di brevi storie e poesie – che con entusiasmo memorizzano - che hanno, a mio avviso, una funzione fondamentale. I bambini hanno bisogno di sicurezza, di spiegazioni semplici e chiare che possano essere ricondotte alla loro percezione del mondo. Così, la poesia sulla “..strana primavera tutti a casa fino a sera, con la scuola ferma...nostalgia, la più bella che ci sia…” permette ai piccoli di evitare il congelamento emotivo senza far loro vivere la profonda angoscia per ciò che sta accadendo e per ciò che accadrà domani.
Ricordiamo che i piccoli vivono nel presente e su questo presente stanno lavorando, in questi giorni, le maestre e le educatrici cui va tutto l’apprezzamento ed il ringraziamento da parte di chi, come me - e la collega responsabile dell’Ufficio scuola Liliana Vicini - ha voluto avviare questa nuova e sfidante modalità di lavoro.
Certo, la ricchezza naturale e straordinaria delle dinamiche relazionali che si attivano in un gruppo classe non virtuale è indubbia. E non è mia intenzione attribuire alla tecnologia, che tutti noi stiamo scoprendo in queste ore, un potere taumaturgico capace di risolvere ogni problema. Ma è vero che, mentre per noi pedagogisti ed educatori è chiaro cosa fare ogni giorno con i piccoli, per i genitori può esserlo meno.
Ed allora il valore aggiunto che i servizi vogliono offrire alle famiglie, per aiutarle ad orientarsi in questi giorni complicati – a nido e scuola chiusa – è proprio quello di dare loro idee e suggerimenti…per attività che possano essere svolte in casa, con il materiale di riciclo e con le abilità di base e le capacità manuali proprie di ognuno: coniglietti di Pasqua creati con i rotolini della carta igienica, pupazzetti di pasta di sale, percorsi di motricità da fare in casa con il nastro adesivo, ma anche letture scelte e selezionate per fascia d’età.
Resta, tra i nostri primari obiettivi, lo studio di una modalità di intervento che tenga conto delle situazioni più delicate e rischiose. Penso a quelle famiglie in cui non ci sia quell’armonia necessaria ad una felice condivisione del tempo, o dove non ci siano adeguati strumenti di accesso ai collegamenti online. E ancor di più, a tutti i nostri bambini che vivono in contesti di disagio o con disabilità, come i piccoli che soffrono di autismo che hanno ancor più bisogno di schemi e routines ripetitive. Per tutti loro stiamo valutando modalità di “contatto” diversificate che tengano conto delle necessità proprie di ognuno.
Sicuramente, tutto il servizio – per il tempo che ci vedrà ancora in isolamento – proseguirà e sarà suscettibile di variazioni ed aggiustamenti, poiché ciò che è nuovo richiede un costante monitoraggio.
Per il momento ciò che piace a chi scrive è l’ entusiasmo, la rinnovata carica, la gioia e la professionalità dimostrate da tutto il personale coinvolto. Coinvolto in una sfida quotidiana con le nuove metodologie, con la tecnologia e con la gestione del carico emotivo di ognuno.
Una sfida che sta portando a due fondamentali risultati: la collaborazione attiva di tutta la comunità educante, in cui le famiglie giocano un ruolo cruciale, ed il senso di appartenenza civica che sarà sempre più necessario per ritrovarsi, presto, fuori dall’emergenza…forse più soli ma con più voglia di stare insieme!

Dott.ssa Cristina Ferrera - Pedagogista del Comune di Fiumicino

WhatsApp Image 2020 04 11 at 12.22.21