Venerdì, 12 Marzo 2021 18:16

Alitalia, Montino: “Quarto Consiglio straordinario per sollecitare una soluzione definitiva”

“Mi fa piacere che molti rappresentanti parlamentari, regionali e sindacali abbiano accettato l’invito della Presidente del Consiglio comunale Alessandra Vona a partecipare al quarto Consiglio comunale straordinario che organizziamo sulla situazione di Alitalia. Ringrazio, tra gli altri, il sottosegretario all’Economia Durigon, l’europarlamentare Donato, i senatori Lupo, De Vecchis e Cirinnà, il deputato Fassina, l’assessore regionale Di Berardino, i consiglieri regionali Califano e Minnucci, tutti i rappresentanti sindacali, gli assessori e i consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione intervenuti. Mi fa meno piacere non avere avuto la possibilità di un confronto con il Commissario Leogrande e con l'ad di Ita, che avevano assicurato la partecipazione, ma che hanno detto di essere impegnati su un’emergenza”. Lo dichiara il sindaco di Fiumicino Esterino Montino. “Sarebbe stato importante – prosegue – conoscere quali fossero i programmi delle due aziende, sapere il lavoro fatto, i risultati di questi mesi e soprattutto quale sia l'impostazione, al di là delle notizie lette sulla stampa. Come Amministrazione insistiamo a promuovere iniziative come questa perché siamo interessati direttamente al futuro di Alitalia. Non deve sfuggire che la compagnia di bandiera e l'aeroporto sono nel nostro Comune e che la ricaduta su questo territorio investe 20 mila persone, la maggior parte delle quali risiede qui. Se succedesse lo stesso terremoto del 2008, sarebbe grave la ricaduta sulla tenuta sociale della nostra città. Ecco perché insistiamo, testardamente. Non abbiamo il potere di prendere decisioni, ma possiamo sollecitare e rendere sensibili tutti gli interlocutori per arrivare ad una soluzione del problema”. “Vedo ancora un quadro fosco – afferma il sindaco – e questo è condiviso da tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione, perché le voci e la mancata interlocuzione istituzionale non ci permettono di avere chiarezza. Ho chiesto un incontro non solo ai ministri attuali, ma anche a quelli degli scorsi governi. E visto che la vertenza non arriva a soluzione l'interlocuzione dovrebbe essere continua: se facessimo squadra, raggiungeremmo un risultato migliore. Vedo, in modo palese, la diversità di trattamento, di pensiero e di impegno verso la nostra compagnia rispetto alle altre compagnie europee. Se la Germania mette a disposizione di Lufthansa 9 miliardi nessuno, compresa l'Europa, solleva un singolo dubbio. Se la Francia mette a disposizione 7 miliardi per la propria compagnia, nessuno mette bocca. Noi, con la nostra piccola azienda, riceviamo solo 350 milioni per il mancato guadagno per l'emergenza e questo diventa uno scandalo”. “Il punto determinante – spiega il sindaco – è capire e interrogarci su una questione di fondo: questo nostro Paese deve avere una compagnia, con la C maiuscola, non una sorta di residuo dopo le varie ristrutturazioni. La deve avere sotto l'aspetto strategico del Paese, anche per un tentativo di ripartenza della nostra economia. Senza compagnia, ma con vettori di altri, dove finirebbero i flussi turistici mondiali che si muoveranno quando la pandemia sarà finita? Noi dobbiamo rovesciare questo stato di inerzia e questo dramma infinito tra privato e pubblico”. “Noi arriviamo da un'esperienza privata – aggiunge – durata 10 anni che ha avuto costi sociali e finanziari altissimi, i più alti che abbiamo dovuto affrontare, sia per la ristrutturazione, sia durante la gestione del privato. Qui si tratta di essere realisti e avere di fronte un'azienda con delle possibilità grazie alle quali fare una politica industriale. Significa fare un progetto, avere un quadro di riferimento industriale certo, con persone che fanno questo lavoro. Perché se mettiamo solo liquidatori e fallimentaristi, non andiamo da nessuna parte: Alitalia fallisce. È necessario capire il lavoro fatto in questi anni, capire dove siamo arrivati in termini di razionalizzazione dell'azienda e capire dove dobbiamo puntare. L'Europa ha fatto 108 osservazioni sul piano industriale, alcune blande, alcune superabili. Ma alcune sono abbastanza toste: la discontinuità, la richiesta di un'asta pubblica sul mercato, non utilizzare più i segni distintivi della compagnia. Nel 2020 il Parlamento aveva già dato un'indicazione sulla trattativa privata tra Alitalia e Ita per fare un passaggio diretto. Poi il Parlamento ha messo 3 miliardi a disposizione di Ita, ma non è andato avanti perché è cominciato questo dramma del rapporto con l'Europa che gli altri chiudono nel giro di poche settimane mentre noi ci blocchiamo”. “Adesso c’è Draghi, considerato un salvatore dell'Italia, le cui prime mosse – conclude Montino – sono peggiori di quelle di prima. Dobbiamo essere chiari e tentare di riprendere in mano una situazione incancrenita che dobbiamo portare a soluzione. Le altre compagnie si stanno ristrutturando, con aiuti finanziari consistenti dati dai loro governi che gli permette di inventarsi ristrutturazioni molto efficaci. L'idea di un piano industriale che tagli il 50% dell'azienda, arrivare a 40 aerei su 115 esistenti, che già sono poca cosa rispetto al mercato internazionale, è un modo per andare verso la liquidazione. O si fa un piano che abbia una prospettiva o si va verso la chiusura. Con il Consiglio comunale straordinario di oggi abbiamo voluto rimettere all'ordine del giorno una discussione che va portata a termine”.

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